Frizione elettronica di QJMotor
La frizione tramite filo offre nuove opzioni di cambio marcia.
Non c'è dubbio che l'industria motociclistica cinese abbia fatto passi da gigante negli ultimi anni, ma ci sono ancora aree in cui è in ritardo rispetto ai rivali europei, giapponesi e americani. Uno di questi è l'innovazione: i marchi cinesi sono maestri nel copiare gli altri e nell'incorporare la tecnologia a prezzi più bassi, ma raramente introducono prima sviluppi non visti altrove.
Questo è uno dei motivi per cui un nuovo brevetto della cinese Qianjiang, proprietaria di QJMotor e Benelli, tra gli altri, è degno di nota, poiché suggerisce qualcosa che altri devono ancora adottare sotto forma di una frizione controllata elettronicamente. Illustrato sul motore bicilindrico da 700 cc del QJMotor SRK700, utilizzato anche sul Benelli TRK702, l'attuazione della frizione elettronica promette diversi possibili progressi rispetto alle solite frizioni idrauliche o a cavo a cui siamo abituati. E sebbene questa idea debba ancora essere implementata da un altro produttore, Honda ha depositato domande di brevetto per l’idea nel 2021.
A livello più elementare, tale unità promette di facilitare la progettazione e la produzione di biciclette eliminando la necessità di far passare il cavo della frizione o l'impianto idraulico dalla leva sulla barra alla frizione stessa. Sarebbe comunque azionata dal pilota tramite una leva, ma proprio come la maggior parte delle bici moderne non ha un collegamento diretto tra la manopola e le farfalle dell'acceleratore, la frizione Qianjiang farebbe affidamento sull'elettronica, con un potenziometro sulla leva che aziona un attuatore sulla frizione. L'attuatore aziona un albero motore che fa ruotare di alcuni gradi un secondo albero rotante tramite un ingranaggio settoriale. Il secondo albero è accoppiato ad un tirante che innesta o disinnesta la frizione.
La domanda di brevetto di Qianjiang si concentra sul lato meccanico del design dell'attuatore della frizione piuttosto che esplorare le possibilità del sistema, ma i potenziali vantaggi sono chiari. Sebbene consenta comunque l’uso di una leva della frizione dall’aspetto convenzionale, anche se ride-by-wire, il sistema potrebbe anche far parte di una trasmissione semiautomatica o addirittura completamente automatica. In alternativa, potrebbe funzionare automaticamente per decollare da fermo e fermarsi, quindi utilizzare un cambio rapido convenzionale per consentire cambi senza frizione una volta in movimento.
Nel corso degli anni ci sono state diverse moto con frizioni automatiche, dalla YCC-S della Yamaha FJR1300AE nel 2005, che utilizzava una frizione completamente automatizzata e un cambio elettronico, alle frizioni centrifughe basate su Rekluse sul sistema SCS di MV Agusta. E, naturalmente, anche i cambi Honda DCT a doppia frizione e senza interruzioni si affidano a frizioni controllate da computer. Tuttavia, il sistema che Qianjiang sembra proporre differisce da quelli nel suo funzionamento e potrebbe essere utilizzato per creare una bici in grado di funzionare in una varietà di modalità, imitando un minuto manuale completamente convenzionale, dando al ciclista il pieno controllo della frizione. così come il cambio, ma con la possibilità di funzionare in modo completamente automatico se è quello che preferisci.